LE SCUOLE
L'OPERA
SERVIZI

Registro Elettronico

Segreterie

didattica e amministrativa

da LUNEDÌ a GIOVEDÌ
8.30 - 12.30 | 13.30 - 16.30
VENERDÌ
8.30 - 12.30

ricevono solo su appuntamento
(chiamare 011.619 83 11)

Home / Cinema-teatro / Svanì – Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli – IN PRIMA VISIONE

Svanì – Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli – IN PRIMA VISIONE

IN PRIMA VISIONE

Il film ripercorre la vita del poeta, gettando luce sugli aspetti meno noti e conosciuti, dando risalto, in particolare, al periodo giovanile, al suo animo inquieto e ribelle che lo portò a lottare contro le ingiustizie negli anni dell’università.

Domenica 5 ottobre ore 18 e 21

6-7-8 ottobre ore 21

Intero 7€ – Ridotto 5€

Giovanni Pascoli è morto e un treno, su cui si trovano parenti, studenti e autorità, parte da Bologna per trasportare il feretro al paese natale, Castelvecchio di Barga. Attraverso il ricordo della sorella Mariù ripercorriamo la vita del poeta a partire dall’uccisione del padre per poi scoprire il suo impegno politico, i rapporti non sempre facili con Giosuè Carducci e la sua vita con le sorelle Ida e Mariù.

ACQUISTA QUI IL TUO BIGLIETTO

Giuseppe Piccioni ci fa conoscere aspetti spesso dimenticati della vita di uno dei poeti più famosi in Italia.

“Zvanì” è il diminutivo affettuoso con cui in Romagna si chiama chi ha come nome Giovanni. Già questa dizione nel titolo segnala l’intenzione di avvicinare agli spettatori un poeta che troppo spesso i libri scolastici hanno relegato, talvolta fraintendendone il senso , all’immagine del ‘fanciullino’ o alla poesia “La cavallina storna” dedicata all’uccisione del padre. Giuseppe Piccioni decide di affrontarne la biografia scavando, grazie a una sceneggiatura che vede tra le firme Sandro Petraglia, nelle vicende meno note della sua formazione culturale e politica e nel rapporto con le sorelle.

Pagato il debito iniziale, che lo costringe a presentare i personaggi principali affinché se ne distingua il rapporto con il poeta, Piccioni continua a proporre il suo modo di fare cinema che consiste nell’indagare nelle pieghe dell’animo umano sia che si tratti di personaggi frutto dell’immaginazione o, come in questo caso, di uno scrittore noto al grande pubblico per reminiscenze scolastiche ma, sotto questo profilo, ancora sostanzialmente sconosciuto.

Accompagniamo così Giovanni nella sua ansia di portare allo scoperto le vere cause dell’uccisione del genitore così come lo vediamo, da studente, impegnato sul piano politico in qualità di seguace delle idee ‘rivoluzionarie’ di Andrea Costa, primo deputato socialista d’Italia, e ne seguiamo i rapporti non sempre idilliaci con Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio.

Dove poi Piccioni torna a portare in primo piano quegli slittamenti del cuore e dell’affettività che hanno innervato, sin dagli esordi con Il grande Blek, la sua filmografia, è nel rapporto tra il poeta e le sorelle Ida e Mariù. Le dinamiche che intercorrono tra di loro sono complesse e il film, senza avere la pretesa di offrirci una risposta definitiva, ci suggerisce alcune ipotesi decisamente interessanti, in particolare per quanto riguarda Ida.