MARZO 2025

Lettera del Direttore ai genitori

Carissimi Genitori

            lo spunto per questa lettera lo prendo da uno dei libri che vi ho suggerito nel mese di febbraio (Stefano Rossi, Lezione d’amore per un figlio). Nelle pagine iniziali l’autore afferma:

L’adolescente è programmato per essere una creatura della lontananza, che ha bisogno di sentirvi vicini nel rispetto del suo bisogno, evolutivo e biologico, di distanza. L’adulto Faro, non può né deve seguirlo nelle sue avventure per mare, ma, anche a distanza, non smette di vigilare su di lui, sapendolo illuminare con la saggezza della propria luce

Una delle chiavi educative più importanti è il gesto del sedersi accanto.

I vostri figli non sono innanzitutto comportamenti da modificare. Prima ancora di essere educati vi chiedono di essere visti. Vi chiedono di intravvedere il loro cuore pieno di tagli (che aumentano con l’aumentare dell’età). I ragazzi lo sentono se avete rispetto per le “battaglie” di cui sono protagonisti. Così come l’ascolto precede la parola, la visione precede l’ascolto.

Se vostro\a figlio\a si è smarrito\a temporaneamente in uno dei labirinti dell’adolescenza, non potrete raggiungerlo con prediche, sfuriate o inascoltabili monologhi. Per far sentire la vostra voce, dovrete prima creare un ponte con le sue emozioni. Non siate frettolosi. Sedetevi accanto a lui cercando un contatto con le “grandi vele” delle emozioni, ma ricordatevi che il come è più importante del cosa. Il sedersi accanto, non è una semplice postura fisica, è una postura dell’anima. Significa aprire il vostro cuore, per far spazio a ciò che sta lacerando, disorientando e angustiando il loro. Se vostro\a figlio\a ha fatto temporaneamente ritorno sulla terraferma, non è per essere giudicato, ma per essere ascoltato.

E nell’ascolto potete comprendere che cosa vive e comunicare coinvolgendo mente e cuore. Spesso, lo sappiamo, prediche e ramanzine rendono la comunicazione fredda, dissonante, inascoltabile, le storie e i racconti di vita, invece, hanno la capacità di accarezzare il cuore e accendere la mente.

Tutto questo richiede tempo e pazienza, lo stesso tempo e pazienza che si metteva quando erano piccoli e si giocava con loro e che ora va messo, spesso con un bel po’ di pazienza in più, per intercettare le loro domande e i loro interrogativi, con l’equilibrio di chi è sa essere al contempo distante e vicino. I ragazzi hanno assolutamente bisogno di crescere nell’autonomia e nel senso di responsabilità (l’ho sperimentato in diretta accompagnando le seconde superiori a Roma!) ma allo stesso tempo devono sapere di poter contare su di noi e che non sono soli.

Tante volte mi tocca ripetere quell’affermazione che ho sentito da un grande educatore cioè che “l’educazione è quel che avviene precisamente quando non siamo impegnati a educare”. Perché non si educa con i discorsi ma solo vivendo, mostrando quel che dà senso alla nostra vita, qual è la speranza che ci anima (è il tema di questo Giubileo 2025!).

Così scriveva in una lettera un ragazzo tempo fa:

La domanda che dovrebbero farsi questi insegnanti non è perché noi giovani d’oggi sembriamo non desiderare nulla, o come possiamo esprimere la nostra identità, ma su cosa sperano loro. Perché poi i ragazzi quella speranza la assimilano come se fosse manna dal cielo, come l’aria, anche se sembra che se ne freghino. E i giovani uomini e donne baseranno su questa speranza che hanno respirato la loro identità adulta. Ma la speranza deve essere.

Smettano, per carità, di tentare di affascinare o tormentare i loro studenti, i loro apprendisti, i loro figli. Vivano la loro speranza e la mostrino al mondo nelle cose che fanno. Siano disposti a vivere per essa. La loro speranza, se è vera, affascina da sola, ma deve essere vera, veramente vissuta. 

APPUNTAMENTI DEL MESE

Mercoledì 12 ore 18,30. Don Gianmaria che predica il ritiro ai vostri figli incontrerà i genitori per un momento di formazione

Lunedì 17 ore 20,45. Secondo incontro del ciclo di interventi culturali  “APERTAMENTE”. Il tema sarà quello dell’intelligenza artificiale e il relatore sarà il prof. Don Luca Peyron. Vi verrà inviato il volantino e il form per prenotarsi.

Domenica 30 marzo ore 9,45. RITIRO SPIRITUALE DEI GENITORI in preparazione alla Pasqua sul tema del Perdono. “Riconciliarsi con sé, con gli altri, con Dio”. Terminerà con la messa in parrocchia alle ore 11,30. Di seguito il form per prenotarsi

https://forms.gle/uyue6jQvCD41NAcX9

Vi saluto cordialmente

                                                                                              Don Enrico