Segnaliamo l’articolo della Voce e Tempo: Morto don Domenico Ricca, storico cappellano del Ferrante Aporti. 44 anni sono passati da quando Don Mecu è stato incaricato dell’oratorio all’Agnelli: averlo però così vicino, a due passi, ha sempre fatto si di averlo vicino!
Per tutti don Ricca aveva una parola di incoraggiamento, in tutti i suoi giovani riusciva a trovare «quel punto accessibile», anche in quelli nati nella «culla sbagliata» come era solito dire……………… Don Mecô amava ricordare che proprio alla «Generala», oggi il «Ferrante Aporti», don Bosco, inviato dal suo padre spirituale san Giuseppe Cafasso, iniziò il cammino che lo portò ad essere conosciuto in tutto il mondo come il «santo dei giovani». «Qui don Bosco incontra nelle sue visite i ragazzi detenuti» spiegava don Ricca «ed è da quei pomeriggi trascorsi con i ‘giovanetti discoli e pericolanti’, ascoltando gli affanni di quei ragazzi senza una famiglia di riferimento, che il santo torinese inventa l’oratorio. Don Bosco fu il primo cappellano e da allora i cappellani del ‘Ferrante’ sono salesiani»………… Ed è per questo che don Domenico ha scelto di intitolare il libro intervista sulla sua esperienza di prete salesiano al carcere minorile torinese (i cui proventi dei diritti d’autore sono stati devoluti interamente per borse di studio e lavoro per i ragazzi ristretti) «Il cortile dietro le sbarre: il mio oratorio al Ferrante Aporti» (Marina Lomunno, Elledici, Torino 2015). Perché è lo stile del prete da oratorio con cui don Mecô stava al Ferrante come ha imparato da giovane prete, a stare in cortile, informalmente a chiacchierare con i ragazzi, anche quando i giovani ristretti si erano macchiati di reati gravi (don Ricca fu anche tutore di Erika, la giovane di Novi Ligure che con i fidanzatino Omar riempì le cronache per molti mesi nel 2001). «Anche all’Agnelli quando aprivo l’oratorio» racconta don Ricca nel libro citato «mi mettevo come ho fatto al Ferrante sulla porta: ‘Buon giorno, ciao…mi presentavo… sono il cappellano se hai bisogno di me cercami. E dopo tre giorni rivedo il ragazzo e dico: «Ma tu vieni da quel paese, conosci per caso quel prete… Ecco non avevo alcuna idea di come fare il cappellano, l’unica era quella d fare le cose che facevo in oratorio». E ha funzionato. «Prete da oratorio, un prete per chiacchierar…e da cosa nasce cosa»………….. «Anche all’Agnelli quando aprivo l’oratorio, mi mettevo come ho fatto al Ferrante sulla porta: ‘Buon giorno, ciao…mi presentavo… sono il cappellano se hai bisogno di me cercami. E dopo tre giorni rivedo il ragazzo e dico: «Ma tu vieni da quel paese, conosci per caso quel prete… Ecco non avevo alcuna idea di come fare il cappellano, l’unica era quella di fare le cose che facevo in oratorio». E ha funzionato. «Prete da oratorio, un prete per chiacchierare…e da cosa nasce cosa».
Certi che sia stato accolto in Paradiso da Don Bosco e Maria Ausiliatrice, i Salesiani d’Italia lo ricordano con affetto e profonda riconoscenza. I funerali saranno celebrati mercoledì 6 marzo alle 10.30 nella Basilica di Santa Maria Ausiliatrice a Torino.